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DAY-AFTER E DEBACLE: LA RIPRESA COL CANNOCCHIALE

La Lombardia, la regione più colpita dal virus e dalla crisi economica, accusa una recessione senza precedenti: 857 milioni di spese polverizzati nel solo mese di Marzo. In soldoni il 31% della sporta di ogni famiglia. La soluzione? Le 4 dell’assessore al Bilancio Davide Caparini, il tormentone della prossima estate allo sbando. E la farsa continua.

L’Italia dei due pesi e delle due misure. L’Italia dei treni superveloci, degli accelerati e di quelli che sforano di ore arrivi e partenze. L’Italia diversa, profondamente diversa, da Nord a Sud. Soprattutto al Nord. Mentre la Lombardia si affanna a fare la conta dei morti, specie di quelli deceduti nella case di riposo di cui si sa poco o nulla ma dei quali si stanno occupando fattivamente diverse procure, come al solito noi umili mortali rimaniamo perplessi. Ma che cosa dobbiamo fare ancora chiusi in casa? Facciamo bene, facciamo male, facciamo a metà? Certamente, ma lo sappiamo da soli, dovremo convivere con questo stronzo con tanto di mascherina e guanti, se bastano, e siamo pronti a farlo ma quando rivedremo un po’ di luce?

Un cliente per locale.

Dal desk che incomincio a odiare i dati che ci propinano giornali e tv di quelli che contano sono disarmanti: una catastrofe dove ti giri, giri. Non c’è settore che non pianga miseria, quasi tutti a ragione, pochissimi a torto. Dunque quale sarà il nostro futuro? Nessuno sa dirlo con certezza e a sentire alcuni virologi, di chiara fama, un futuro come il passato non lo avremo mai più, dunque che fare? Le notizie che girano sulla stampa e, soprattutto in rete, sono tra le più disparate e fanno spavento. Penso al ristorantino fuori porta, che dei 40 coperti dovrà ridurre gli avventori a 10. Rigorosamente a 1 metro, meglio 2 metri di distanza da cliente a cliente ma mi chiedo: come riusciranno?

Quanti cameriere occorreranno per gestire un servizio in sicurezza? In cucina come siamo messi? Quali sono le misure di tutela previste. Stessa cosa per alberghi, lidi balneari, agriturismi e tutti gli esercizi commerciali del settore ricettivo e di altri comparti merceologici. Per comprare un paio di scarpe come ci dovremo comportare? Clienti a parte, quale condotta dovranno mantenere i titolari dei negozi e il personale? Entreremo uno alla volta, come ho sentito dire, entrando e uscendo da ingressi separati? Questo in tutti i negozi? Al di là delle loro dimensioni?

Lettino e ombrellone dentro i divisori di plexiglas.

Ma che cazzo di confusione, ragazzi. Adesso che qualcuno, da Roma, ha dato il via libera alla riapertura delle librerie, per acquistare un libro dovremo munirci di autocertificazione per raggiungere Mondadori o Feltrinelli? E le multe elevate per chi intendeva raggiungere le edicole per acquistare un giornale? Non avevate detto che la stampa era considerata un bene necessario? Non mi pare. Ma questo vale per tutti gli innumerevoli settori produttive e professionali che dopo il 4 maggio, gioco forza, dovranno tornare a lavorare per non morire. E per viaggiare? Quando finirà la quarantena obbligatoria? Chi intende partire da Milano per raggiungere Palermo, come farà? A conti fatti e qualora potessi partire da Malpensa alla volta di Punta Raisi dovrò fare 14 giorni di quarantena siciliana per poi sottopormi a due tamponi il cui tempo fra esecuzione e risultati varia fra i 10 e i 15 giorni. Se tutto va bene ovvero con tamponi negativi potrei ripartire alla volta di Milano ma sembra che una volta giunti in aerostazione, ci si debba sottoporre un’altra volta a quarantena domiciliare e subire il controllo sanitario con altri due temponi. In numeri circa due mesi di fermo assoluto che si sommano ai giorni di arresto casalingo già scontati. E’ cosi o no?

Il presidente Attilio Fontana.

Ma per sapere come stanno davvero le cose a quale santo dobbiamo votarci? Tamponi e test sierologici per tutti o per pochi? Ma se alcune aziende lombarde fabbricano i sierologici come mai non sono state contattate dalle autorità sanitarie centrali e regionali? Inutile andare avanti, siamo nelle mani di nessuno. E ne stiamo pagando le conseguenze, in qualsiasi campo. Vedremo che cosa accadrà nel prossimo futuro, così facendo. La Lombardia, la regione più colpita dal virus e dalla crisi economica, accusa una recessione senza precedenti: 857 milioni di spese polverizzati nel solo mese di Marzo a leggere Repubblica.

In soldoni il 31% della spesa di ogni famiglia. E mentre si parla, ritengo a torto, di commissariare la Regione che era in mano a Berlusconi e Formigoni, l’assessore al Bilancio Davide Caparini spara la sua massima che diventerà il tormentone dell’estate 2020 come Bira & Calippo: le 4 D. Ovvero distanza, dispositivi di protezione individuale, diagnosi e digitalizzazione. Favole, sogni, nulla di significativamente concreto. Palle a cui aggiungerei altre 2 D: Day-after e Debacle. E la farsa continua.

L’assessore regionale al Bilancio, Davide Caparini.
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